venerdì 6 novembre 2015

Pillole di Eleganza la Pochette.

Oggi parliamo delle borse "pochette", dagli storici modelli super griffati, a quelle più alternative lavorate a mano o con pietre preziose e coralli. Belle? Bellissime. Comode? Un po' meno. Nella pochette, infatti, si può infilare il minimo indispensabile (cellulare, carta di credito e chiavi di casa). Per questo, sono ottime alleate per un aperi-chic in centro, una cena romantica o una serata in disco con le amiche.

In lingua francese significa "tasca". La pochette - da poche, appunto, piccola borsetta senza manico che si tiene tra le mani,  Le donne le adorano, queste micro-borsine che custodiscono mondi, come piccoli scrigni pieni di segreti.

Le origini di questo vezzo, risalgono probabilmente alla Francia del Settecento. In quei tempi, le tasche (poches) non erano cucite ai vestiti delle gentil dame, ma erano sostituite da sacchettini che si appendevano alla vita e da qui deriverebbe anche il nome le evoluzioni di questa borsetta saranno nei secoli tantissime, per poi conoscere il massimo splendore tra gli anni Venti e Trenta. E ovviamente, ancora, nell'età contemporanea. Sempre sotto i riflettori, accessorio imprescindibile della attrici sui tappeti rossi. Innalzata ancora oggi a modello di borsa più elegante quando si trasforma in baguette (lunga e stretta) o in clutch (con chiusura rigida).. La vera essenza della pochette è ben altra, facciamo un viaggio indietro nel tempo: siamo nel Novecento, a cavallo tra gli anni 20 e 30, alla fine della Prima Guerra Mondiale.
In quel periodo, la società è invasa da una forte rivoluzione dei costumi femminili. Le donne, che hanno abilmente sostituito nelle fabbriche i propri uomini impegnati al fronte, diventano consapevoli delle loro potenzialità.

Via le pettinature rigide e gli abiti in stile vittoriano, il gentil sesso prende consapevolezza della propria femminilità e si fascia in abiti sensuali e leggeri. Le pettinature diventano corte, sbarazzine, in poche parole "rivoluzionarie", sono chiamate "Flappers": sono donne indifferenti allo sguardo scandalizzato, che fumano e bevono in pubblico, compiacendosi dell'indignazione di una società troppo acerba perché possa accettare, in questo confusionario momento storico, nasce il mito dei primi cosmetici, del rossetto, delle sigarette e della pochette.
Queste piccole ed (apparentemente)inutili "tasche", hanno cavalcato i decenni, arrivando inalterate ai giorni nostri, invadendo anche il mercato del Vintage.
Quale sia il segreto di una borsa così speciale e unica nel tempo, nessuno può dirlo. O meglio, nessuno può dire che sia uno soltanto. Sono molti gli elementi che contribuiscono a renderla così unica: piccola, preziosa, ultrafemminile. Morbide o rigide, racchiudono un microcosmo di un'eleganza ricercata e mai ostentata; si abbinano con tutto, da una giacca bon ton a un abito da sera con profusione di bijoux; si trovano in ogni materiale, dal più prezioso al più semplice. Adatte quindi a tutte le età, per tutte le occasioni, in ogni stagione. Un ponte ideale tra nuovo e vintage, che rende la pochette molto più di un accessorio. Piuttosto un must have per tutte le donne, convinte del suo spirito chic e sofisticato. Nessuna vuol rinunciare ad averla nel suo armadio.
In un momento di delicato equilibrio sociale, in cui gli uomini soffrono l'eccessiva indipendenza e liberalizzazione dei costumi femminili, la pochette torna alla ribalta e diventa un "must", un accessorio che non può mancare nel guardaroba femminile.
 Le pochette sono in grado di illuminare ogni donna che la indossi, come un gioiello. Non a caso infatti, la nuova tendenza delle grandi griffe è quella di abbinarle a bracciali ed anelli: le mani sono tornate oggetto di grande seduzione e la micro-borsina pare un loro prolungamento, merito anche della sua versatilità. Preziosa,  in pellami ricercati e morbidi, o martellati, ricamata, decorata, o dalle linee essenziali. In grado di arricchire ogni look, dal più semplice al più costruito. Ammessa quindi anche al di fuori dell'abbigliamento da sera, delle occasioni importanti?
Gli stilisti giurano di sì. Queste sofisticate borsine ricordano che la moda è cambiata, è più libera. Nessuna paura di abbinarle alle scarpe o all'abito. Libertà totale, anche nel colore. Naturalmente è il gusto e l'occhio a dettare le regole, ma senza rinunciare al gioco, al divertimento. Del resto, la pochette è una borsettina un po' buffa. Al confine tra la vanità e l'utilità, di certo "costringe" alle cose essenziali, viste le dimensioni ridotte. Ma resta un baluardo di gusto e strappo alle regole, di femminilità e indipendenza.
La più famosa pochette della storia della moda, val la pena ricordarlo, è un vero e proprio inno alla libertà: la 2.55 di Chanel, la mitica mini bag dalla catena dorata e in pelle nera matelassè nata dal genio ribelle e inconfondibile di Mademoiselle Coco - il nome deriva dalla data di nascita, il febbraio 1955 - ha cambiato il corso della storia.
Sintesi di femminismo prima di diventare sinonimo di lusso, perfetta sia per il giorno che per la sera, equilibrio perfetto tra eleganza e carattere, la 2.55 è stata un'idea rivoluzionaria: da quel momento le donne e le loro mani potevano essere impiegate in altre attività, come tenere un drink, fumare in pubblico, o stringere la mano dell'amato.




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