domenica 29 novembre 2015

Vuelo è in Roma

Prima destinazione in Italia  del Vuelo di Cuervo y Sobrinos è Roma, considerata tra le più importanti città d'arte, testimone di tutte le civiltà del mondo che l'hanno abitata nelle varie epoche, la più fotografata dopo New York, secondo Sightmaps.
 Città dai molteplici appellativi, " Caput Mundi" capitale del mondo, "Urbs" che anticamente indicava Roma per antonomasia, "Urbs Aeterna" città eterna e dai molteplici modi di dire "Tutte le strade portano a Roma", "Per conoscere Roma non basta una vita", "Sono pazzi questi romani".
Dall'Avana, degli anni '40-'50 che offre uno stile di vita dove l'attenzione dell'eleganza era puntata su ogni dettaglio e attori, uomini d'affari,avventurieri visitavano la città contribuendo a mantenere vivo tale spirito, a Roma con moltissime similitudini raccontate nel  magistrale film La Dolce Vita di Federico Fellini, il "Vuelo" è breve.


Era il 1960 quando Maurizio Cristilli iniziava la sua carriera di artigiano incastonatore di pietre preziose, lavorando per le gioiellerie più importanti della Capitale. Nel 1968 il primo negozio firmato Cristilli apriva le porte nel cuore del quartiere Parioli, al centro di Roma. Già nel 1974 Cristilli si apre al settore dell'orologeria, commercializzando marche come Cartier, Breguet, Van Cleef & Arpels. Negli anni a seguire l'orologio diventerà una vera e propria passione per Cristilli, sempre alla ricerca di nuovi marchi di aziende indipendenti al fine di garantire innovazione, novità e nuovi concetti costruttivi, per i collezionisti e i clienti più esigenti. Oggi, nel negozio, vengono trattati i marchi più prestigiosi come: Alain Silberstein, Cuervo y Sobrinos, Ralf Tech, Manometro Mazzuoli, Bremont, Zannetti, TCM Baume & Mercier, Hublot, Eberhard, Ressence, Porsche Design, Graham.
Il  servizio post vendita, grazie alle collaborazione con i migliori laboratori artigiani di oreficeria, garantisce la riparazione e la realizzazione di gioielli su misura - anche di orologeria - e la riparazione e l'assistenza di tutti i marchi di orologi. Da oltre 40 anni realizzano i  sogni dei romani e non solo.. Cristilli è un punto di riferimento a Roma per gioielleria artigianale ed amanti di orologi da collezione. Il negozio propone oggetti provenienti da tutto il mondo, vere "chicce" da intenditori ed il laboratorio crea gioielli importanti, oltre a garantire assistenza per ogni tipo di orologio. Già dal 1955, Maurizio Cristilli muove i primi passi nel mondo della gioielleria e, dopo anni di apprendistato nell'arte dell'incastonatura di pietre preziose, inizia la collaborazione con le più importanti gioiellerie romane di quei tempi. Con l'arrivo del figlio Gianluca, anch'egli appassionato di orologeria di alta gamma e artigianale, il negozio inserisce le marche di orologeria più esclusive, offrendo sempre la medesima professionalità e competenza.




ll 25 settembre 1923 i fratelli Fanuele decidono di aprire al pubblico la loro gioielleria, nella sede che rimarrà la sede storica fino ai nostri giorni in via Appia Nuova 31. Sandro, vero appassionato di gemme, porta avanti lo spirito artigianale della Ditta Fanuele arricchendo le creazioni del laboratorio di splendide pietre preziose, lo affianca Loriana, pilastro commerciale della gioielleria. Roberto ha uno spirito artistico ed un raffinato gusto estetico che trasmetterà in tutte le attività della Ditta Fanuele. Le nuove creazioni di gioielli stupiranno la clientela per l'originalità, le vetrine diventeranno una finestra sul bello nel panorama romano.
Le opere d'arte proposte ai clienti, gli oggetti d'antiquariato inglese, le splendide creazioni dei maestri argentieri italiani, le creazioni in cristallo firmate e le nuove manifatture d'orologeria, sorprenderanno chiunque si affacci alle vetrine della Ditta Fanuele. Un'importante premio da parte della De Beers verrà conferito a Roberto Fanuele per l'impegno profuso, la serietà e la professionalità nel proporre i diamanti da parte della Ditta Fanuele.
Il 2005 segna un traguardo molto importante per la Ditta Fanuele, fondata nel 1905 e arrivata nel nuovo millennio all'apice della sua espressione artistica. Viene incaricato l'architetto Stefano Ricci, creatore dei più importanti gioielli a livello internazionale per aziende come Bulgari Breguet Piaget Rolex e Gucci, per realizzare la linea che rappresenti questi cento anni di raffinatezza ed artigianalità. L'ispirazione legata al numero 100, come gli anni passati dalla creazione e a Castel Sant'Angelo, come rappresentazione dell'architettura romana che ha ispirato i maestri orafi. Ne uscirà una collezione piena di storia e significati ma rappresentativa del gusto moderno con linee tese e pulite che rappresentano al meglio il gioiello moderno. La Ditta Fanuele partecipa alla mostra internazionale di gioielleria tenutasi a Shenzhen, presentanto alcune delle sue linee più particolari e apprezzate. Roberto Fanuele incarica Stefano Mancini di curare la produzione di gioielli per la mostra in programma a Pechino. Questo evento e' stato un importante passo nell'internazionalizzazione della Ditta Fanuele. La mostra avrà un grandissimo richiamo per le autorità ed imprenditori cinesi e sarà un punto di orgoglio per l'ambasciatore italiano, ambientata nello spazio 795 di Pechino dedicato all'arte moderna ha avuto un enorme riscontro di pubblico e giornalisti, ancora oggi clienti asiatici si avvalgono dell'esperienza della Ditta Fanuele per la creazione dei propri gioielli o suggerimenti di stile per i propri acquisti di lusso.
Nel 2010 entrano a far parte della Ditta Fanuele Stefano e Alberto. Alberto conferisce alla Ditta Fanuele la sua lunga esperienza organizzativa e gestionale per poterla predisporre ad una vera e propria internazionalizzazione. Stefano, che già da lungo tempo assiste Roberto nelle scelte e nella produzione dei gioielli, apporta un tocco di modernità ed eleganza sia nelle nuove proposte di gioielli che nelle scelte estetiche delle vetrine e del negozio. Mette al servizio dei clienti della gioielleria tutta l’esperienza maturata nella produzione artigianale per le più belle gioiellerie d'Italia. Ottobre 2012. La storica gioielleria apre in via Appia Nuova 27 e 29 "Fanuele Prêt-à-porter", dedicato alle creazioni fashion dei più importanti marchi del settore. Fanuele si aggiudica il primo premio alla mostra Desideri Preziosi 2014 - Ottaviano Augusto: Le “Domus” in un gioiello. Il tema di questa edizione fa riferimento alla ricorrenza dei 2000 anni dalla morte di Gaius Iulius Caesar Octavianus Augustus e alle Domus Romane, alcune delle quali sono state ritrovate durante alcuni scavi sotto Palazzo Valentini, palazzo che ha ospitato la mostra stessa. il 2015 vede la Ditta Fanuele raggiungere lo storico traguardo dei 110 anni





venerdì 20 novembre 2015

Veulo atterra in Italia “Il futuro di un mito” Scopri le Destinazioni

El tiempo lento… el tiempo vuela… 
L’Avana nel 1882 aveva certamente un altro ritmo, un tiempo lento che permetteva di godere appieno di ogni momento e di vivere ogni esperienza fino ai propri limiti. Offriva un alto stile di vita e l’attenzione era puntata su ogni dettaglio. Attori, uomini d’affari e avventurieri visitavano la città contribuendo a mantenere vivo tale spirito.
Grazie a loro questo spirito ha attraversato le epoche in un “Vuelo” ed ora ci aiuta a progettare il futuro. Questa cultura è stata il pilastro fondante di Cuervo y Sobrinos, permettendo a La Casa di passare in un volo attraverso il tempo.
Vuelo unisce il passato al presente, racchiudendo in sé la filosofia, il savoir faire e l’esperienza acquisita dal passato per raggiungere il futuro. Sente il tempo, un tempo che trionfa insieme a Cuervo y Sobrinos.
Vuelo, un mito per il futuro raggiunge una nuova era, un nuovo concetto che supera nuovi limiti, nuove sfide e nuove idee. Il tempo si muove e con esso Cuervo y Sobrinos.

giovedì 12 novembre 2015

Cuervo y Sobrinos Cronometrista Ufficiale del Festival del Sigaro, Campionato del Mondo 2015, 6 ° Edizione

Il primo campionato del mondo per fumatori  sigaro si  è tenuto nel novembre del 2010.


Dopo quattro anni è diventato in tutto il mondo il famoso Festival del Sigaro un evento  in cui le persone condividono un bel momento della vita. E 'un luogo di grande networking e grande opportunità per le nuove amicizie, nuove emozioni. Si tratta di evento con  posti limitati, incentrato sulle persone e sulla qualità, non sulla quantità.



Nel 2015 Cuervo y Sobrinos è diventato il cronometrista ufficiale del Festival del Sigaro, condividendo la stessa passione e le emozioni con cui crea i propri orologi.


Durante il Workshop del Sigaro, Cuervo y Sobrinos ha  fatto una presentazione speciale: "Il più prezioso nella nostra vita è il tempo". La partecipazione a questo evento  esclusivo e unico dove sono evidenti valori del brand come la parte più importante della nostra identità originaria.


Cuervo y Sobrinos ha presentato una collezione  esclusiva per i veri Cigar Aficionado,  con dei quadranti speciali nei colori Tabaco e design unico.


Ancora una volta Cuervo y Sobrinos unisce la sua raffinata conoscenza dell'orologeria svizzera con la sua grande passione per la lavorazione artigianale per creare una sublime bella collezione ispirata alla vera essenza di L'Avana .

 Cuervo y Sobrinos  SIGARO COLLECTION è disponibile in una edizione limitata, e un packaging speciale e unico Humidor come un omaggio al mondo del sigaro.


 
Il Campionato del Mondo Cigar ha  ospitato veri appassionati di sigari provenienti da 27 paesi, le
persone importanti del mondo dei sigari, produttori di sigari, presidenti e dignitari del club del sigaro del mondo,

Al CSWC hanno  partecipando oltre 90 persone e i 20 migliori fumatori di sigari in tutto il mondo.


Il torneo di qualificazione per il sigaro fumo lento Campionato del Mondo, 6a edizione, che si è svolto a Splitz al Radisson Hotel, è stato vinto da Oleg Pedan, da St Petersburg, in un tempo di 2 ore, 28 min, 0 sec.

Chi porta i pantaloni? di Ileana Munno


Quando esci per comprarti dei pantaloni, sii carino con te stesso. Se ne provi un paio che ti stanno male, non prenderlo come un fallimento personale. Levateli, rimettili in mano alla commessa ed esci dal negozio a testa alta, continuando a cercare. I pantaloni giusti sono come la persona giusta: prima o poi, arrivano!".Anne Hathaway

Chi è che porta i pantaloni? E' questo uno dei famosi detti che veniva utilizzato nell'epoca precedentemente per differenziare il sesso maschile dal sesso femminile.  Un modo di dire per dimostrare la superiorità, nel rapporto di coppia, dell'uomo rispetto la donna. Con il passare degli anni e grazie a donne come Amelia Bloomer ( continua a leggere per capire ndr ), questo detto è andato via via scomparendo. Ma rimane un dubbio, perché i pantaloni nascono per l'uomo?


LA NASCITA DEI CALZONI
I primi pantaloni fecero la loro comparsa in Persia numerosi secoli prima di Cristo ed era utilizzati soprattutto per la loro comodità nel cavalcare. Entrarono in seguito nell'uso maschile quotidiano nella popolazione romana con il nome di braghe, espressione oggi giorno presente ma raramente utilizzata. Nel corso dei secoli i pantaloni ebbero numerose trasformazioni: negli anni Trenta del XVII secolo il duca di Brunswick, dopo aver visto una compagnia d'attori italiana che recitava indossando pantaloni dei Bisognosi: casacca e un paio di braghe prive di legature sotto al ginocchio e lunghe fino al polpaccio, decise di imitare il modello visto. Dal duca di Brunswick la moda venne interpretata in gran parti della Francia e degli stati limitrofi. La completa diffusione in Europa si deve tuttavia a Luigi XIV, che trasformò il costume maschile da virale a ricco di nastrini e vari tipi di pizzi. A dare un'ulteriore modifica al calzone fu il principe di Galles: Edoardo VII, che casualmente introdusse il risvolto: per non "infangarle", ripiegò le "braghe" sulla caviglia. Diventando così una vera e propria moda. Da Edoardo VII a Marlon Brando quando nel 1953 rese un vero e proprio fenomeno imprenditoriale e modaiolo un nuovo modello di pantalone, il blue jeans Levi Strauss.


LE DONNE E I PANTALONI
Amelia Bloomer nella metà dell'Ottocento fu la prima donna ad indossare i calzoni. Essi erano coperti da un abito fino al ginocchio e ciò nonostante vennero considerati scandalosi all'epoca.
Dalla Bloomer a Coco Chanel, che indossò i pantaloni maschili per le sue giornate a cavallo. Anche quest'ultima venne inizialmente critica per tale scelta, in seguito divenne un esempio di stile grazie alla sua capacità di riuscire ad unire lo stile femminile a capi maschili. Certo è il merito attribuito alla stilista per aver abbattuto il mito dei pantaloni, indossati precedentemente esclusivamente dall'uomo. Ormai il calzone non è più un tabù per la donna, ma basterebbe pensare alle signore più anziane che ancora, nonostante ormai sia diventato al 100% capo del guardaroba femminile, continuano ad indossare unicamente gonne.
ABBOTTONATURA E CERNERIA
I pantaloni dal punto di vista estetico possono avere due tipi d'apertura:

- Abbottonata, come lo stesso nome suggerisce, essa è realizzata attraverso l'utilizzo del bottone. Quest'ultimo è legato a un lembo e funziona in accoppiata con l'occhiello o l'alamaro. Tale caratteristica del pantalone è utilizzata nei pantaloni classici ( spesso lavorati dal sarto ndr ) da uomo e da donna.

- Cerniera, tipo di chiusura che lega due lembi di tessuto. Il primo ad utilizzare un meccanismo simile alla zip, fu l'inventore della macchina da cucire: Elias Howe. Con il passare degli anni questo sistema venne migliorato, fino all'attuale utilizzo. Esso è prettamente utilizzato nei jeans femminili o pantaloni industriali.


IL PANTALONAIO E IL CASO AMBROSI

La figura del pantalonaio è ormai in via di estinzione, esso è riferito al lavorante di sartoria specializzato nella realizzazione di pantaloni. Attualmente in Italia tale lavoro è rappresentato al meglio da Salvatore Ambrosi, erede del laboratorio di famiglia. In tre quarti d'ora il pantalone Ambrosi è pronto per essere provato, realizzato per il 95% a mano, prevede la lavorazione a macchina solo per le cuciture interne delle gambe. In un'intervista per GQ afferma: "Non ho cartamodelli, impazzirei! Qui si taglia direttamente la stoffa dopo aver preso le misure del cliente". Un lavoro che ha condotto il pantalonaio nostrano a vestire principi arabi, magnati asiatici, americani e oligarchi russi.

I PANTALONI OGGI
Attualmente il pantalone non conosce confini, ne alcun tipo di distinzione. Sarà l'inizio di una nuova epoca: "Chi è tra i due che porta la gonna?".


 L'articolo è integralmente tratto dal blog Muse Ispiratrici che ringraziamo per la pubblicazione.


domenica 8 novembre 2015

HISTORIADOR “PEQUEÑOS SEGUNDOS”



  • Ispirato ad un originale e storico design Cuervo y Sobrinos degli anni '50
  • Un vero classico, con una identità inconfondibile
  • Orologio molto elegante e senza tempo
  • Un best-seller in tutto il mondo
  • Quadrante con diverse finiture: "soleil" (grigio e blu), opaline-simile (bianco) o semi-opaco colorazione (nero)
  • Dedicato ai puristi ed esteti





Presentato ai mercati internazionali nel 2010, l’Historiador “PEQUEÑOS SEGUNDOS” (piccoli secondi alle 6) si è distinto subito come modello vincente, capace di soddisfare le ricercate esigenze di un pubblico eterogeneo: collezionisti alla ricerca di valori vintage ma soprattutto consumatori desiderosi di acquisire un prodotto in grado di resistere alle mode effimere.


 il marchio Svizzero di origine Cubana propone due nuovi quadranti: un blu cobalto “soleil” dall’eleganza classica Cuervo y Sobrinos ed un antracite “soleil” dal raffinato sapore antico.

venerdì 6 novembre 2015

Pillole di Eleganza la Pochette.

Oggi parliamo delle borse "pochette", dagli storici modelli super griffati, a quelle più alternative lavorate a mano o con pietre preziose e coralli. Belle? Bellissime. Comode? Un po' meno. Nella pochette, infatti, si può infilare il minimo indispensabile (cellulare, carta di credito e chiavi di casa). Per questo, sono ottime alleate per un aperi-chic in centro, una cena romantica o una serata in disco con le amiche.

In lingua francese significa "tasca". La pochette - da poche, appunto, piccola borsetta senza manico che si tiene tra le mani,  Le donne le adorano, queste micro-borsine che custodiscono mondi, come piccoli scrigni pieni di segreti.

Le origini di questo vezzo, risalgono probabilmente alla Francia del Settecento. In quei tempi, le tasche (poches) non erano cucite ai vestiti delle gentil dame, ma erano sostituite da sacchettini che si appendevano alla vita e da qui deriverebbe anche il nome le evoluzioni di questa borsetta saranno nei secoli tantissime, per poi conoscere il massimo splendore tra gli anni Venti e Trenta. E ovviamente, ancora, nell'età contemporanea. Sempre sotto i riflettori, accessorio imprescindibile della attrici sui tappeti rossi. Innalzata ancora oggi a modello di borsa più elegante quando si trasforma in baguette (lunga e stretta) o in clutch (con chiusura rigida).. La vera essenza della pochette è ben altra, facciamo un viaggio indietro nel tempo: siamo nel Novecento, a cavallo tra gli anni 20 e 30, alla fine della Prima Guerra Mondiale.
In quel periodo, la società è invasa da una forte rivoluzione dei costumi femminili. Le donne, che hanno abilmente sostituito nelle fabbriche i propri uomini impegnati al fronte, diventano consapevoli delle loro potenzialità.

Via le pettinature rigide e gli abiti in stile vittoriano, il gentil sesso prende consapevolezza della propria femminilità e si fascia in abiti sensuali e leggeri. Le pettinature diventano corte, sbarazzine, in poche parole "rivoluzionarie", sono chiamate "Flappers": sono donne indifferenti allo sguardo scandalizzato, che fumano e bevono in pubblico, compiacendosi dell'indignazione di una società troppo acerba perché possa accettare, in questo confusionario momento storico, nasce il mito dei primi cosmetici, del rossetto, delle sigarette e della pochette.
Queste piccole ed (apparentemente)inutili "tasche", hanno cavalcato i decenni, arrivando inalterate ai giorni nostri, invadendo anche il mercato del Vintage.
Quale sia il segreto di una borsa così speciale e unica nel tempo, nessuno può dirlo. O meglio, nessuno può dire che sia uno soltanto. Sono molti gli elementi che contribuiscono a renderla così unica: piccola, preziosa, ultrafemminile. Morbide o rigide, racchiudono un microcosmo di un'eleganza ricercata e mai ostentata; si abbinano con tutto, da una giacca bon ton a un abito da sera con profusione di bijoux; si trovano in ogni materiale, dal più prezioso al più semplice. Adatte quindi a tutte le età, per tutte le occasioni, in ogni stagione. Un ponte ideale tra nuovo e vintage, che rende la pochette molto più di un accessorio. Piuttosto un must have per tutte le donne, convinte del suo spirito chic e sofisticato. Nessuna vuol rinunciare ad averla nel suo armadio.
In un momento di delicato equilibrio sociale, in cui gli uomini soffrono l'eccessiva indipendenza e liberalizzazione dei costumi femminili, la pochette torna alla ribalta e diventa un "must", un accessorio che non può mancare nel guardaroba femminile.
 Le pochette sono in grado di illuminare ogni donna che la indossi, come un gioiello. Non a caso infatti, la nuova tendenza delle grandi griffe è quella di abbinarle a bracciali ed anelli: le mani sono tornate oggetto di grande seduzione e la micro-borsina pare un loro prolungamento, merito anche della sua versatilità. Preziosa,  in pellami ricercati e morbidi, o martellati, ricamata, decorata, o dalle linee essenziali. In grado di arricchire ogni look, dal più semplice al più costruito. Ammessa quindi anche al di fuori dell'abbigliamento da sera, delle occasioni importanti?
Gli stilisti giurano di sì. Queste sofisticate borsine ricordano che la moda è cambiata, è più libera. Nessuna paura di abbinarle alle scarpe o all'abito. Libertà totale, anche nel colore. Naturalmente è il gusto e l'occhio a dettare le regole, ma senza rinunciare al gioco, al divertimento. Del resto, la pochette è una borsettina un po' buffa. Al confine tra la vanità e l'utilità, di certo "costringe" alle cose essenziali, viste le dimensioni ridotte. Ma resta un baluardo di gusto e strappo alle regole, di femminilità e indipendenza.
La più famosa pochette della storia della moda, val la pena ricordarlo, è un vero e proprio inno alla libertà: la 2.55 di Chanel, la mitica mini bag dalla catena dorata e in pelle nera matelassè nata dal genio ribelle e inconfondibile di Mademoiselle Coco - il nome deriva dalla data di nascita, il febbraio 1955 - ha cambiato il corso della storia.
Sintesi di femminismo prima di diventare sinonimo di lusso, perfetta sia per il giorno che per la sera, equilibrio perfetto tra eleganza e carattere, la 2.55 è stata un'idea rivoluzionaria: da quel momento le donne e le loro mani potevano essere impiegate in altre attività, come tenere un drink, fumare in pubblico, o stringere la mano dell'amato.




martedì 3 novembre 2015

PIRATA “BARBANEGRA”

CRONOGRAFO CALENDARIO COMPLETO


Il mitico marchio Cuervo y Sobrinos, originario dell’isola caraibica di Cuba, propone la versione Pirata “Barbanera”  look moderno per il più famoso dei pirati.

Grazie all’innovativo rivestimento DLC (Diamond Like Carbon”) il “Pirata Caribeño” si trasforma nel “bel tenebroso” destinato ad affascinare uomini moderni alla ricerca di orologi sportivi unici e di classe.





Fin dalla sua creazione il Torpedo Caribeño, meglio noto come “Pirata”, ha riscontrato un notevole successo grazie alla propria fortissima identità, design inimitabile e tecnologia d’avanguardia, ispirati all’affascinante percorso storico della pirateria nel XVIII secolo.
Da qui il particolare design che ne richiama alcuni dettagli, tra cui le corone e le corna della cassa, ripresi dalla bocca dei cannoni dei velieri.

Questa creazione prende nome dall’inglese Edward Teach, meglio noto come Barbanera e riconosciuto come il pirata più famoso della storia.
Cuervo y Sobrinos aggiunge un’importante tappa alla sua già ricca storia: il “Barbanera”, proposto nelle versioni cronografo e solo tempo, non lascerà passare inosservato il suo possessore. Estremamente accattivante, sportivo e  virile, il “bel tenebroso” si presenta con un nuovo look completamente nero (ad eccezione degli anelli in titanio che avvolgono la cassa) dato dal rivestimento DLC (Diamond Like Carbon), una tecnologia di colorazione di materiali con la quale si ottengono i migliori risultati di resistenza e durezza.

Il “Barbanegra” è un orologio inequivocabilmente moderno in termini di dimensioni di cassa (43 mm. per entrambe le versioni), costruzione (cassa modulare composta in bronzo, acciaio e titanio) ed estetica: carattere forte, massima leggibilità di quadrante ed identità inimitabile.

Con questa collezione Cuervo y Sobrinos mantiene le promesse annunciate al momento del lancio del “Torpedo Caribeño”, due anni or sono: versatilità, capacità innovative e desiderio di soddisfare i bisogni di un pubblico maschile esigente e sempre alla ricerca di prodotti esclusivi.






domenica 1 novembre 2015

Il Papillon, accessorio senza tempo, elegante e distintivo

Il papillon, considerato comunemente accessorio iconico della moda maschile, fa parte di una lunga storia di trasformazioni sociali, complice di una serie di piccoli rivoluzioni storiche che hanno accompagnato e trasformato l’eleganza nel tempo.

Si tratta essenzialmente di un fiocco, un nodo da cui sfociano due ali simmetriche, geometricamente composto da due triangoli equilateri saldati assieme da un unico elemento centrale.

La provenienza del papillon è sconosciuta, sebbene storicamente se ne attestano alcuni reperti sin dai tempi delle piramidi

.Ciò che appare più evidente è che sia nella moda che nella storia dell’arte, il periodo emblematico del fiocco sia stato certamente il Barocco. Pare che i primi ad usare una forma ancestrale di farfallino furono i mercenari croati durante le guerre di Prussia, questi annodavano un foulard per saldare assieme i lembi della camicia, ma tuttavia pare evidente che questo accessorio sia divenuto elitario grazie al suo sfrenato utilizzo nelle grandi corti francesi, denominato cravate –che significa croato- in rimando proprio alle sue origini.



 Il fiocco, simbolo del XVII secolo e se vogliamo, proprio della Francia dell’epoca, secondo i canoni rigidamente opulenti del tempo, andrà a essere inserito praticamente ovunque, sostituendo dapprima tutte le finiture di scarpe, bottoni e fibbie, fino ad arrivare poi a riempire tutti gli spazi vuoti degli abiti e delle parrucche. La moda lo prediligeva, adornandolo e fortificandolo con pietre preziose e finiture in oro zecchino. Il suo uso, come accessorio della moda maschile verrà facilitato grazie a una piccola rivoluzione tutta italiana.Pare infatti che lo spazio costretto, occupato fino al XVI secolo dalle imponenti  gorgiere, verrà gradualmente soppiantato da colli più leggeri e morbidi, a causa dell’introduzione del pizzo, chiamato anche punto in aria poiché la sua lavorazione consisteva in una serie di fili sciolti adoperati finemente assieme al fine di creare un decoro.


Questa tecnica, inventata originariamente dai veneziani e sottrattagli grazie a un’abile intuizione del ministro Colbert che portò con sé una ventina di lavoranti venete alla corte francese le quali svelarono alle cuginette d’oltralpe il segreto di questa lavorazione che fece la fortuna della Francia nei secoli. Il pizzo era infatti considerato un patrimonio inestimabile, esso poteva valere davvero molto, addirittura anche il costo di un intero castello.


Questo amore spassionato per questa tecnica farà si che dalla gorgiera si passi velocemente a colletti morbidi e lavorati, che, nelle grandi corti,  verranno poi  adornati da sciarpe che avevano il compito di rifinire la scollatura della camicia. Questi foulard, rigirati sul collo due o tre volte, venivano annodati a forma di fiocco sul petto, tempestati da gemme preziose, soprattutto da diamanti e rubini, le pietre più in voga dell’epoca dando vita a splendidi papillon.

Dopo la rivoluzione francese tutti questi elementi decorativi lasceranno posto a un ritorno al classicismo, ne è un esempio lo stile napoleonico, composto da una decisa semplificazione delle linee, dei volumi e un’imponente perdita di accessori bislacchi e scintillanti.

Sarà il dandy a riprendere il concetto di questa ancestrale forma di cravatta papillon che sul finire del XIX secolo verrà comunemente definita ascott.I primi papillon erano infatti delle strisce di tessuto che legate al collo formavano un fiocco, dall’aspetto molto simile a quello dei foulard. Poi, però, la rivoluzione: intorno alla metà del 1880 nacque lo smoking, e con esso anche i moderni farfallini dall’aspetto ordinato ed elegante. Pare che l’invenzione di questa nuova mise si debba al magnate americano del tabacco Pierre Lorillard IV, che nel suo circolo Tuxedo Club introdusse un nuovo modo di vestirsi che ancor oggi è considerato tra i più eleganti: smoking nero, camicia bianca e papillon nero. E il termine “tuxedo” venne scelto, appunto, per identificare in lingua inglese lo smoking, completo che contribuì a mandare in soffitta i frac a coda di rondine ormai considerati demodé 

Gli anni ’20 divennero l’âge d’or del papillon che si impose come icona di stile senza eguali, rivestendo negli anni i colli dei più illustri personaggi del cinema, della musica  e del teatro. Sebbene la cravatta continuasse a rivestire un ruolo socialmente più diffuso, dal dopoguerra in poi esso verrà inteso esclusivamente come accessorio per eventi estremamente eleganti. Negli anni ’70 il cravattino a farfalla fece una breve ricomparsa, ridefinendosi per quel decennio come l’accessorio di stile per eccellenza. Solo ai giorni d’oggi, sul finire degli anni ’10 del duemila, il papillon si è liberato della sua immagine così rigidamente legata al mondo dell’eleganza, diventando un accessorio chic e di uso quotidiano. Complici di questa tendenza i designer contemporanei che hanno rielaborato il cravattino con materiali nuovi e sempre più di tendenza: dal fiocco di ceramica si passa a quello di legno, di seta, ma con stampe colorate e check di ogni sorta, fino a giungere a quello trasparente , traforato o addirittura stampato in 3D.

Arte, sartoria o design? Questo poco importa, che si tratti di hipster, rockstar o di semplici impiegati, ciò che conta è che il papillon è davvero sulla bocca di tutti. E anche sul collo.