sabato 25 aprile 2015

ROBUSTO DAY-DATE “CHURCHILL”

Sir Winston Churchill e il suo amato sigaro

«Tributo al leggendario statista»


Questo modello straordinario è un tributo a Winston Churchill, appassionato fumatore di sigari e affezionato cliente della boutique Cuervo y Sobrinos de l’Avana.
Per il 2015 , in edizione limitata di 200 pezzi.

Robusto Day-Date "Churchill"


Tra i personaggi della storia e quelli celebri forse ce n’è uno che è rimasto nell’immaginario collettivo legato alle gioie del fumo e soprattutto del sigaro: Winston Churchill.
Il segreto del sigaro sono i gesti lenti, fieri e misurati del fumatore, un rituale insomma, indispensabile per riordinare il ritmo delle proprie emozioni e pensieri. Fumare il sigaro è dunque un’autentica espressione del nostro stato d’animo; ma è inutile dire che un buon sigaro è esigente e richiede impegno ed esperienza prima di essere apprezzato in tutte le sue sfumature. 
Il sigaro più nobile, il più coccolato dagli intenditori, il più mondano, dal cinema alla fotografia alla letteratura è il cubano. E’ il sigaro di Churchill, di Onassis e di John Wayne.
A Cuba le misure dei sigari si chiamano “vitolas”. La Vitola de galera è il termine che indica le misure di un sigaro (es. Robusto) a prescindere dalla fabbrica produttrice o dalla marca che lo commercializza; la Vitola de Salida è il nome che si trova nella scatola,in pratica il nome con il quale il sigaro viene commercializzato.  Ad esempio la vitola de galera Robusto 124mmx50 potrà chiamarsi “Epicure No.2”(vitola de salida) nella fabbrica di Hoyo de Monterrey , e “Specially Selected” nella fabbrica di Ramon Allones.
Romeo y Julieta Short Churchill Robusto
Il “battesimo del fuoco” per il giovane Winston era avvenuto sull’isola di Cuba, appunto, all’età di 21 anni quando corrispondente di guerra insieme all’amico Reginald Barnes assistevano alla lotta d’indipendenza dell’isola caraibica contro la Spagna.  Churchill scoprì i sigari e non se ne separò mai più.
Churchill amava molto sigari e whisky; accoppiata perfetta oltretutto. Ma qual erano i sigari preferiti del celebre Primo Ministro inglese? I Romeo y Julieta.
Una delle tipologie di sigari della Romeo y Julieta a lui dedicata é il Short Churchill ( vitola Robusto luunghezza 124mm, diametro,19,80).
Decorazione craquelè colore avorio
Cuervo y Sobrinos, non poteva non dedicare un suo modello ad uno dei suoi più leggendari visitatori. Il modello Churchill appartiene alla famiglia di orologi Robusto, forte e sofisticato allo stesso tempo. Il quadrante avorio è decorato a craquelé, a sottolineare l'unicità del marchio e delle sue origini cubane. Il vetro zaffiro a doppia bombatura dona a questo orologio un fascino vintage, ulteriormente rafforzato dall'incisione del profilo di Winston Churchill sul fondo.Il modello Churchill è stato realizzato in edizione limitata di soli 200 pezzi, tutti numerati sul quadrante. Il movimento automatico ha una riserva di carica di 38 ore.

Il nuovo modello Cuervo y Sobrinos riflette ancora una volta l'essenza e la filosofia di questa straordinaria e singolare Casa svizzera: rispetto delle tradizioni e delle origini latine unito alla competenza e al know-how nel campo dell'alta orologeria.



lunedì 20 aprile 2015

Orologio e sigaro: binomio indissolubile? da CigarsManiac

Causa una influenza ormai cronica non riesco a fumare come vorrei, per cui non mi resta che curiosare in rete alla ricerca di notizie che riguardano i nostri sigari.
Il titolo dell’articolo è ovviamente provocatorio, qualche giorno fa ho partecipato ad una discussione su un gruppo Facebook in cui in una fotografia si accostavano orologio, sigaro e uno sfondo di piscina più o meno sfarzosa. Il sigaro rimane e lo resterà ancora a lungo probabilmente, nell’immaginario collettivo dei non fumatori, come un qualcosa di elitario, soprattutto i lunghi sigari caraibici, ed è una concezione difficile da far comprendere, soprattutto perchè mai tanto vera risulta l’affermazione : soldi che vanno in fumo.
Ma l’intento non è quello di convincerci del contrario, chi fuma e ricco non lo è sa quanti sacrifici ci possono essere dietro quell’acquisto, ma conosce anche la soddisfazione che quella fumata darà.
Ma il binomio sigaro-orologio, o meglio ancora la fotografia che riprende il sigaro e l’orologio è un qualcosa che spopola alla grande.
Su Instagram il social per antonomasia che parla con le immagini, potrei affermare con una certa convinzione che soprattutto tra gli americani questo tipo di fotografie vanno per la maggiore, come anche l’accostamento ad armi da fuoco, mentre ritornando da questa parte dell’oceano il trittico calzino-orologio-sigaro sta ottenendo molto seguito, insomma il sigaro accompagna il trandy e il glamour.
E c’è poco da fare ci sono esempi che continuano ad affermarlo. Avevamo già parlato di orologi e sigari qui, ma oggi andiamo su un modello in particolare.
E’ pur vero che alla fine dell’ottocento l’Havana era il centro di raccolta di una elite particolare che sapeva di come godere della vita. Ed è proprio da questo che prende spunto la casa produttrice di orologi Cuervo y Sobrinos – La Habana 1882, che mette insieme la tecnologia svizzera del settore e l’atmosfera cubana di quel tempo.
Il suo fondatore, Marzio Villa, appassionato di auto d’epoca con cui partecipa alle più note competizioni per auto del genere, ne ha anche organizzata una che porta il suo nome:Cuervo y Sobrinos Cup, questa passione ha portato l’azienda a far nascere una linea di orologi a tiratura super limitata (40 esemplari) denominata: Torpedo Cronógrafo presentato a Baselworld.
Cuba è presente in questo orologio nella più classica icona, il sigaro, infatti l’orologio si presenta all’interno di un humidor rivestito però in fibra di carbonio.
Caratteristiche:
Orologio con movimento Dubois-Dépraz 4500/ETA 2892-A2 che sovraintende a una serie di funzioni: cronografo con contatore 60 secondi centrale, contatori 30 minuti alle 9 e 12 ore alle 6, piccoli secondi alle 3, cronografo centrale con lancetta secondi di colore rosso. Datario con lente magnificatrice alle ore 12.
“Pulsometro” e il “Taquimetro” sulla ghiera. L’accurato pulsometro a 15 battiti e il tachimetro “travel-speed” sono frutto delle esperienze di Marzio Villa nelle competizioni per auto storiche. Il movimento garantisce una riserva di carica di 40 ore. La cassa, in acciaio inossidabile, è impermeabile fino a 5 atm. Il quadrante è bicolore grigio scuro e nero, il cinturino in pelle grigia con fibbia déployante

Il prezzo? a chi interessa? vi lascio il link del produttore però. QUI

Si ringrazia per la pubblicazione Cigars Maniac, autore dell'articolo.

sabato 18 aprile 2015

Cuba, Paese dove la musica e l’arte sono le colonne sonore della vita

Cuba  è  “il viaggio”.  Cuba è unica, emozionante, attraente, sconcertante e paradossale. Ricca di cultura (all’Avana, in spagnolo La Habana,  ovunque ci sono laboratori d’arte e giovani artisti che vendono le proprie opere e ovunque c’è qualcuno che suona). All’Avana gli spettacoli migliori si trovano lungo le strade, la musica  accompagna il turista in visita a Cuba: pullulano i musicisti e i cantanti intenti a suonare per strada e nei locali (son, salsa, songo, opera, classica e jazz).   


L’Avana è scrigno architettonico eclettico: barocco spagnolo, classicismo francese,  art déco nordamericana e liberty europeo. L’atmosfera un po’ decadente e polverosa (in molti casi gli edifici sembrano pronti per essere demoliti) concorre al fascino di questa città. Il clima è prevalentemente tropicale, con una stagione delle piogge in estate.  La città può essere visitata anche di sera senza rischiare nulla. Imperdibile una passeggiata sul lungomare del Malecon che si estende per ben otto chilometri per tutta la lunghezza della città. Collega il quartiere dell'Avana Vecchia fino all’elegante Miramar. La sera è affollato da migliaia di cubani: coppie che amoreggiano, persone  che si incontrano, cantano, ballano o cercano l’anima gemella. Di grande suggestione percorrerlo al tramonto con le onde del mare che arrivano al muretto di protezione. Qui si può osservare la vera vita cubana.

L'Avana Vecchia, dichiarata patrimonio dell’umanità dall’Unesco, ha ancora molti edifici in stile coloniale spagnolo. Immancabile la tappa alla Bodeguita del medio, locale storicamente frequentato da Ernest Hemingway. Nel centro storico si trova il  Capitolio Nacional (simile al campidoglio di Washington, la sede del parlamento prima della rivoluzione), il teatro dell'Opera, l'Hotel Inglaterra, l'edificio Bacardi e quindi il Museo de la Revolucion, all'interno dell'ex palazzo presidenziale.
Nel quartiere del Vedado si trova la mitica plaza de la Revolucion.


sabato 11 aprile 2015

HISTORIADOR VUELO "Un mito per il futuro"

Intervista a Marzio Villa, Presidente e CEO di Cuervo y Sobrinos

D. Cuervo è l'unico marchio che è nato a L'Avana come produttore svizzero. In che modo questo patrimonio è trasmesso nelle collezioni? Rimane il legame con la tradizione latina?

R. Qualità, tradizione, design e innovazione definiscono il nuovo orologio di Cuervo y Sobrinos. Sviluppato, progettato e realizzato al 100% in Svizzera, culla dell'Alta Orologeria, Cuervo y Sobrinos coniuga perfettamente la conoscenza tradizionale svizzera con l'eredità latina anche nel design.

D. Da dove viene l'ispirazione dei vostri orologi?

R. Con le nostre creazioni, riveliamo la stessa strada che Cuervo y Sobrinos ha gestito fin dai primi giorni. Questo spiega perché i nostri primi modelli erano rettangolari, prima l'Esplendidos, poi il Prominente

D. Ma non tutti i vostri orologi sono rettangolari.

R. Abbiamo creato l'Historiador, che oggi è il nostro best seller, in una forma rotonda da un design originale CyS di ''40.

D. Quali nuovi prodotti possiamo aspettarci da Cuervo y Sobrinos  da Baselworld?

R. Un orologio molto personale. E' un tondo, classico, con un tocco di creatività alle anse. Dopo tutto, questo è un modello anni '40 Cuervo y Sobrinos. è un Historiador.
Il nostro futuro si è visto durante il  salone di Basilea. E' un modello che infrangere le regole, rispetto alla nostra attuale produzione. Viaggeremo dal design alla  tecnica e avremo più eleganza e sobrietà di CyS, perché la gente vuole vivere una vita sportiva, moderna, dinamica.
D. Qual è il nome? ... .

R. Vuelo.

D. Sarà il  futuro?

R.Vuelo, un mito per il futuro, di una nuova era, un nuovo concetto che supera i limiti, nuove sfide, nuove idee. Il tempo si muove con  Cuervo y Sobrinos .

El tiempo lento ... el tiempo vuela ...

lunedì 6 aprile 2015

"Signore e Signori d'Italia".... di Marco Capriotti

... Ovvero fenomenologia (e morte) di un galateo.

I galatei come specchio della società. Le loro evoluzioni, le loro innovazioni, le loro aspirazioni. Le utopie. I loro riferimenti simbolici, i sistemi ideologici, le paure, le censure come chiavi di lettura dei paradigmi culturali che, dall’Unità a oggi, si sono andati avvicendando e modificando nel nostro Paese. Questi gl’intenti di base da cui Gabriella Turnaturi prende le mosse in “Signore e signori d’Italia – Una storia delle buone maniere” (Feltrinelli, Milano 2011). Un saggio in quattro parti, divise a loro volta in sezioni tematiche, ognuna delle quali si concentra su un periodo della storia d’Italia: una struttura che rende giustizia, nello stesso tempo, alla sincronia e alla diacronia, nel caso dei galatei interconnesse da un rapporto indissolubile. Come avverte l’autrice, i trattati di buone maniere ”possono essere letti come testi agiografici, autocelebrativi, espurgati da tutto ciò che si sente minaccioso, sgradito, da una realtà che si preferisce ignorare”; ma “raccontano inoltre la loro stessa storia, il prodursi e riprodursi di alcune norme all’interno di un proprio sistema autoreferente”. Una certa abitudine è citata per tracciare una regola, un’altra per bandire un comportamento errato: i galatei, secondo la Turnaturi (non a caso, docente di Sociologia presso l’Università di Bologna), sono terreno fertile non soltanto per comprendere usi e costumi della classe dominante di un’epoca (nonché i suoi gusti, i suoi tabù), ma anche per conoscerne le aspirazioni, i modelli e le angosce latenti. Insomma, la sua rappresentazione nello spazio sociale e la sua visione di quello spazio stesso, e la qualità e le manifestazioni della dialettica con gli altri componenti che lo abitano. Dal pranzo dell’Ottocento allo spontaneismo del “Controgalateo” di marca anni ’70, dalla disgraziata “zitellona” a un alquanto inelegante galateo razzista, l’occhio acuto dell’autrice rileva e problematizza, senza sbilanciarsi troppo in considerazioni di matrice personale, da buona accademica, fino a tutto il terzo capitolo; ciò che stupisce favorevolmente è, invece, la presa di posizione marcatamente polemica nell’ultima parte, quella relativa alla contemporaneità.




L’incipit: “Per addentrarci fra i galatei del terzo millennio bisogna […] fare un passo indietro e cercare di capire dove inizia lo smottamento culturale e morale di un paese che sembra aver salutato, per sempre e, ahimè, con il dito medio alzato, le buone maniere”. La società attuale, sempre più impoverita culturalmente e moralmente, è analizzata ad ampio raggio e non riceve sconti: tra i cafoni di oggi la Turnaturi annovera non soltanto starlette e personaggi da rotocalco, ma anche evasori fiscali, politici, e in generale chiunque dimostri di non avere una coscienza civica né un’etica della convivenza. Le priorità che emergono dai galatei attuali sono priorità di Io ingigantiti, tanto da essere ormai esondati e aver ricolmato di sé gli stessi rapporti sociali: farsi notare a tutti i costi, disinteressarsi agli altri, a ciò che pensano e dicono, vedere soltanto il proprio vantaggio, o preoccuparsi soltanto dei propri problemi. Parallelamente, dilagano manuali di pronto utilizzo, decaloghi per raggiungere i propri scopi in poche e semplici mosse senza che si operi un lavoro duraturo nell’intimo della consapevolezza del sé. E’ confermato il giudizio di fondo: “appare un paesaggio umano inquietante che ci fa chiedere non solo dove siano finite le buone maniere e la buona educazione, ma dove sia finita la socievolezza, quello stare insieme fine a se stesso”. Nulla di più vero; e nulla di più positivo di uno studioso che, alla luce delle sue ricerche, dice la sua. In un mondo in cui chiunque dà fiato alla propria bocca, il bisogno di opinioni competenti e ponderate si fa sempre più impellente. Tanto più se si riesce a coniugare, come in “Signore e signori d’Italia”, un lavoro originale, una completezza ammirevole e un linguaggio sostenuto e accessibile: non soltanto, quindi, uno studio storico e distaccato, ma un bel macigno con cui fare i conti nel presente. E purtroppo, senza motivi consolatori per il futuro.

Si ringrazia Stilemaschile per la concessione di pubblicare integralmente l'articolo.